Come comportarsi durante un attacco terroristico. Ecco i consigli

Alzi la mano chi, ritrovandosi in un luogo affollato, non ha pensato mai, neppure una volta, gufandosi forse un po’ da solo, una roba tipo: “Col culo che c’ho io, voi vede’ che mo’ entra uno dell’Isis e si mette a grida’ Allahu Akbar, spara a tutti quanti e poi se fa zompa’ per aria? Matematico!”

Eh, lo so, è un’epoca strana la nostra.

Comunque, dato che la psicosi terrorismo pare rimbalzare così bene in rete, mi sembra opportuno dire la mia e fare anch’io un po’ di sano sciacallaggio mediatico come piace a noi italiani, no?

Solo che fare sciacallaggio fine a se stesso un po’ mi pare brutto, dunque ho deciso di fornirvi quantomeno tre o quattro consigli utili su come mettervi in salvo in queste occasioni e convincere il vostro terrorista a risparmiarvi la vita.

A me sembrano intuizioni valide e percorribili. Se dovessero funzionare ringraziatemi con un bel bonifico come si deve, ok?

141518595-3bb8b3b0-7705-46be-bf3b-17d6f0511b5f.jpg

Alcuni consigli su come mettersi in salvo nel caso di un attentato terroristico.

1. Per come la vedo io, se in mezzo alla confusione, mentre tutti corrono e urlano, voi passate proprio davanti al terrorista camminando con le mani in tasca e fischiettando tranquilli, be’, secondo me lo confondete e vi lascia andare. Se proprio vi chiede qualcosa voi spiazzatelo con con un’altra domanda casuale. Tipo:

“Dove vai, infedele!”

“Scusi, sa mica l’ora?”

“Come?”

“Nulla, lasci perdere. Arrivederci, buona serata”.

E pigliate l’uscita.

 

2. Un’altra buona tecnica è quella di avvicinarsi al terrorista e far presente con educazione: “Senti, scusa capo, oh! Ah coso, Maometto, te sto a chiama’. No, è che te volevo di’ che io in realtà c’ho tre pensioni a carico de falso invalido. Tecnicamente se m’ammazzi lo stato italiano ce va a guadagna’ un sacco de sordi, a voi dell’Isis nun ve conviene. Famo che ammazzi tutta sta bolgia, io me ne vado a casa, nun so gnente, nun ho visto gnente e se salutamo così, ok? Semo d’accordo? Se vedemo in giro quando capita, allora. Un saluto e buon lavoro”.

3. Se invece siete abbastanza svelti, potete bruciare sul tempo il terrorista e urlare prima che lo faccia lui: “Allahu Akbaaaaaaar!!”. A questo punto come minimo lui non ci capisce più un cazzo, quindi rivolgetegli la parola e ditegli con decisione: “Tranquillo collega, qua ci sono già io, è tutto a posto. Te volendo poi anna’ a stazione Tiburtina che pare che là è scoperta. Dai, famme lavora’ che semo già in ritardo. Se beccamo, buon lavoro, ciao ciao ciao”.

4. Oh, se proprio nessuno di questi metodi funziona, male che va acchippate un vecchio e usatelo per proteggervi dai proiettili.

 

Insomma, questi sono i miei consigli per salvarvi la vita nel caso vi trovaste coinvolti in un attentato terroristico ad opera del’Isis. Se a voi viene in mente altro scrivetelo pure nei commenti, così condividiamo le idee, facciamo rete, elaboriamo strategie ecc.

Un saluto, se beccamo.

Un commento

Lascia un commento