Io che l’ho conosciuto dall’interno vi descrivo l’Isis in cinque punti

Io una volta sono stato a Raqqa, nel quartier generale dell’Isis. Giuro, sul bene che vi voglio, che possiate morire in questo preciso istante se sto dicendo una bugia. Ho preso l’aereo a Lamezia Terme perché volevo andare a vedere il concerto dei Foo Fighter a Cesena e quando siamo arrivati in Siria il mio primo pensiero è stato che Cesena me la immaginavo un po’ diversa. Ma lì per lì non ci ho fatto troppo caso.

alitalia1-963x5761Comunque, dopo qualche ora, quando ho capito che la gente non mi stava parlando in romagnolo stretto, ho fatto il reclamo a quelli di Alitalia e abbiamo patteggiato: io non ho sporto denuncia e loro come rimborso mi hanno dato una bustina di taralli all’olio, che comunque è molto di più di quanto non abbia ottenuto in altre occasioni.

Ad ogni modo mi sono ritrovato in Siria, così di punto in bianco e non sapendo cosa fare ho chiesto un po’ di informazioni in giro, anche se il mio arabo dev’essersi un po’ arrugginito con gli anni perché non capivo tanto bene quando mi parlavano (o magari è a Raqqa che hanno un accento strano, vai a saperlo). Comunque alla fine mi hanno detto di rivolgermi all’Istituto di Soccorso per gli Italiani in Siria, che forse lì avrebbero potuto fare qualcosa. Solo che la scelta dell’acronimo è stata un po’ infelice, così quando sono andato all’ufficio Isis e ho compilato il modellino mi sono ritrovato arruolato.

Va be’, tutto questo per dire che io li ho conosciuti dall’interno quelli dell’Isis, per cui ora posso descrivervi le cose che mi hanno colpito maggiormente:

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1. La prima cosa che salta agli occhi, sicuramente, è che fregna zero. Cioè, proprio zero zero zero. Solo tizi barbuti con il kalashnikov in spalla. Praticamente delle icone gay. E infatti quello che i media italiani non dicono è che in realtà il gruppo dell’Isis è una grande comune omosessuale, vittima del suo stesso machismo, che purtroppo si nasconde ancora dietro una religione, l’islam, dalla quale però è oggettivamente distante anni luce.

C’è da dire che guardando il gruppo dall’interno, lontano dalle telecamere e dal giudizio della gente, sono tutti estremamente teneri. La verità è che vedere questi guerriglieri psicopatici passeggiare mano nella mano e scambiarsi effusioni romantiche, restituisce pace e gioia di vivere al mondo. E non è bello che siano costretti a reprimere questi sentimenti.

2. Stanno tutti in fissa con i film d’azione americani, fanno dei video con effetti speciali allucinanti e citano le scene di Rambo a memoria. E le citano in inglese, perché dicono che col doppiaggio i film perdono, e in ogni caso la lingua la conoscono tutti molto bene.

A un certo punto per socializzare anch’io mi sono introdotto in un discorso e mi sono messo a dire come Jhon Rambo: “Ehi, Dio perdona, io no! Ahahahah”. E niente, su sta faccenda di dio sono un po’ permalosi, m’hanno guardato tutti un po’ male e qualcuno aveva proposto di sgozzarmi in diretta streaming. Per fortuna ho proposto una spaghettata, hanno accettato e la cosa è finita là.

3. La connessione wi-fi è ottima, Facebook andava una scheggia e i video li caricava rapidissimo. Sicuramente non sono clienti Tre, perché a casa mia s’impalla tutto. Mi ricordo giornate intere passate con loro su Youtube a fare karaoke e balli di gruppo latinoamericani. Figata! Lapidazioni a ritmo di Samba, crocifissioni a passo di Macarena. Una ventata d’allegria.

L’unica pecca è che Youporn non si apriva, un po’ ci sono rimasto male.

4. Non hanno idea di cosa sia lo scopone scientifico. Cioè, non hanno idea di tante cose ma in generale proprio le carte napoletane non sanno cosa siano. Una volta mi sono messo a spiegare la scopa ad Al-Baghdadi. Niente, non c’è stato verso, sembravo Troisi con Leonardo da Vinci.

5. Il giornale più venduto da quelle parti è Libero e hanno tutti in casa il poster di Belpietro. La cosa in effetti mi è sembrata un po’ strana, ma non ho fatto domande, non so che dirvi.

Insomma, questa è la mia testimonianza sull’Isis, spero possa tornarvi utile e aiutarvi a comprendere un po’ meglio quest’organizzazione terroristica che fuori è tanto cattiva ma che in realtà chiede solo di essere amata (e al tempo stesso propone ottimi sconti sul petrolio).

Tanti kissini, come dice Martina Dell’Ombra.

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