Tutta la verità sull’aereo russo abbattuto dalla Turchia. Mosca accusa l’Italia

La notizia è arrivata ieri ed è rimbalzata veloce su tutte le tv, i giornali, le radio e i siti internet italiani e internazionali. Un aereo militare russo è stato abbattuto dalla Turchia, alleata Nato, destabilizzando così lo scenario geopolitico mondiale. Siamo in guerra contro il Cremlino? Può darsi. La Turchia sta proteggendo l’Isis e i suoi interessi? Probabile. L’aereo era sui cieli turchi o su quelli siriani? Difficile dirlo con certezza. Un complotto? Una strategia mirata?aereo_russo_turchia_004-1000x600.jpg La risposta a tutte queste domande, quella che vortica nella testa degli italiani come soffiata dal vento, è una e una soltanto: sti cazzi!

Ma al di là del pensiero mirato e profondo dell’italiano medio, al di là del complottismo e delle illazioni, quello che nessuno dice è che, dietro tutto questo, sta prendendo sempre più corpo la teoria che possa esserci una regia tutta italiana.

Secondo fonti ben informate infatti, l’ordine d’attacco sembrerebbe essere partito dai Giovani Turchi. Sì, proprio quei Giovani Turchi che solo pochi mesi fa avevano intrapreso una lotta intestina al Partito Democratico di proprietà del premier Matteo Renzi (sì, è di sua proprietà, oramai l’ha comprato, c’ha lo scontrino, io l’ho visto). E che infatti, diciamocelo pure, ce lo siamo tutti domandati da sempre che cazzo di nome fosse Giovani Turchi. Perché? Cazzo c’entrava la Turchia con l’Italia? E finalmente ecco spiegato l’arcano. Erano infiltrati!giovaniturchi

 Al-Fassina, Abu Omar Orfini e Osama bin Orlando (questi i veri nomi dei tre ex politici italiani), avrebbero stretto contatti nell’ultimo decennio con le cellule terroristiche di Al-Qaida per poi, dopo un adeguato addestramento, farsi eleggere in parlamento tra le fila del Partito Democratico.

Dopo il flop della neonata lista Rifare l’Italia e la loro conseguente scomparsa dallo scenario politico nazionale, i tre si sarebbero quindi riavvicinati all’area mediorientale (stiamo parlando di poche settimane fa) stringendo nuovamente rapporti con alcune cellule terroristiche turche, fondendosi con loro (Civati anche questa volta ha preferito non entrare nel nuovo progetto) e costituendo il neonato gruppo Rifare l’Impero Ottomano, molto vicino all’Isis. In sostanza, rivelano fonti dell’intelligence israeliana, sono loro a gestire il passaggio attraverso la Turchia del petrolio siriano e a venderlo con forti sconti all’Occidente, Italia compresa. E proprio da questo nuovo nucleo di ribelli sembrerebbe dunque essere partito l’ordine contro l’aereo russo. Il governo turco non conferma e non smentisce e anche il Cremlino è molto cauto sulla faccenda, malgrado i servizi segreti abbiano già dato conferma al ministero della Difesa del coinvolgimento degli ex membri del Partito democratico. Washington, dal canto suo, ha già convocato Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema per chiedere ulteriori chiarimenti. Nel frattempo, dall’Italia, il premier Matteo Renzi ha dichiarato in conferenza stampa: “E’ tutta colpa di Marino!”

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